2017
Lo Yoga della risata
Brevi considerazioni di un partecipante
E' recentemente terminata una serie di incontri - attivati e finanziati dall' A.M.A. di Ferrara e gestiti da Succi Leonelli Cinzia, Remo Grullero e Fernanda Iaria - del Corso dello "Yoga della Risata", articolato su un triplice aspetto: l'estroversa "risata", la respirazione e la più intima "introspezione".
Per chi non ne conoscesse il contenuto e le finalità, il Corso potrebbe apparire quasi una contraddizione in termini. Invece, alla sua conclusione, esso si è rivelato tra i più efficaci ed interessanti della serie attivata dall'A.M.A. ove si consideri che, fin dalle prime sedute, si è manifestato con una forza ed una efficacia assolutamente inaspettata rispetto alla rassegnazione psicologica dei partecipanti, fino ad allora essi stessi vittime dei problemi dei loro malati.
A fronte dei disperati e disperanti "mantra" dei "Mai più! Mai più!" legati al generale desiderio di rientrare nella propria "casa" reale o immaginaria ("Portami a casa! Portami a casa!") nell'illusorio miraggio di ritrovarvi un rassicurante asilo a sollievo alle proprie angoscie e speranze deluse ma non sopite, rimangono ben poche alternative in grado di alleviare le crudeli conseguenze del morbo di Alzheimer.
Tra queste si pone lo "Yoga della Risata" in modo veramente concreto e tangibile, pur nella apparente contraddizione del riuscire a ridere nonostante le sofferenze per le proprie pene.
Va prealtro chiarito che la risata, quale fenomeno naturale, non postula necessariamente