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AMA, assistenza che va oltre la pandemia

Testo dell' articolo firmato da Francesca Gallini, uscito sulla "Nuova Ferrara" il 27 maggio 2021 (vedi allegato)

Già dal primo lockdown sono state rimodulate le iniziative di sostegno ai malati di Alzheimer e alle loro famiglie

Nel nostro territorio l’Associazione Malattia Alzheimer Ferrara – AMA odv è un sostegno strategico per molti malati e per chi ci sta accanto ogni giorno, una presenza preziosa che ha trovato il modo di esserci
anche nei momenti più bui della pandemia. I pazienti e i “caregiver” di cui il gruppo ferrarese si occupa sono una realtà importante che, sulla base della stima Oms 2020, conta a livello nazionale circa 3 milioni di famigliari e assistenti che, a domicilio, si prendono cura dell’80% del milione totale di pazienti con demenza, 600.000 con Alzheimer. «Quando è scattato il lockdown pur nella perplessità non ci siamo fermati», dice Paola Rossi, presidente di AMA Ferrara. «In quei giorni molti dei famigliari che ci chiamavano si sentivano isolati e non sapevano più come comportarsi. All’inizio abbiamo attivato una rete di sostegno a distanza, individuando i casi più fragili. L’obiettivo era sostenere i famigliari e facilitarli nel ruolo di mediatori, per mantenere le attività di stimolazione cognitiva preziose per la memoria del proprio caro. Per dare continuità ai Laboratori di stimolazione cognitiva, linguistica e musicoterapia, che prima facevamo in presenza, abbiamo cominciato a inviare ogni settimana ai nostri assistiti i nuovivideo #lontanimavicini, con gli esercizi da fare a casa. Nello stesso tempo le nostre professioniste, insieme alle volontarie, hanno mantenuto i contatti tramite telefono e internet. In seguito abbiamo colto l’occasione delle riaperture estive e ci siamo incontrati presso il Centro sociale La Rivana a Ferrara, nel rispetto delle norme vigenti, organizzando anche un minicorso di formazione all’uso della piattaforma zoom per i famigliari, che ha riscosso risultati inaspettati».
Nel 2020 l’AMA ha quindi riorganizzato le proprie attività, garantendo da remoto i punti informativi e di ascolto, il supporto psicologico individuale, insieme ad attività laboratoriali più strutturate. Ne sono nati progetti pilota a livello regionale, sia per l’adattamento al digitale che per la forte risposta dei caregiver, all’interno della rete territoriale dei servizi sanitari. Due i gruppi di lavoro: uno formato dall'equipe di professioniste psicologa Marcella Liporace e Annalisa D'Errico, dalla linguista Valeria Tinarelli e da Giulia Murgia musicoterapeuta; un gruppo di sostegno con le volontarie Silvana Righetti, Luciana Venco, Laura Petrucci. Questo team operativo misto ha accompagnato i famigliari all’uso dei mezzi informatici, ma è anche venuto incontro a chi faceva più fatica attraverso lo “Stimolario”, quaderno di esercizi di stimolazione cognitiva per sostenere il lavoro di cura. Dopo una sperimentazione effettuata da ottobre a dicembre 2020, da febbraio 2021 è iniziato il progetto pilota “Interconnessi”, terminato a maggio 2021, che con l’uso di Zoom ha portato avanti i laboratori “Benessere”, “Ricordi”, “Io ci sono”, percorso formativo per educare e supportare chi si prende cura, migliorando di conseguenza l’assistenza e la relazione con il malato e aiutandolo a mantenere le funzioni cognitive residue, teso anche ad agire sul senso di isolamento e sul tono dell’umore acuiti dalla pandemia. A questi laboratori si aggiunge, da marzo 2021, il nuovo “Per non perdersi ”, che quest’anno ha trovato continuità nella forma pilota online. Il progetto, che si concluderà il prossimo 10 giugno, è realizzato in collaborazione con il Centro Disordini Cognitivi e Demenza dell’Ospedale di Cona, gli esiti dei questionari di gradimento hanno registrato un alto grado di soddisfazione anche nella modalità a distanza. AMA ringrazia professioniste e volontarie che vi hanno contribuito.

Francesca Gallini

 

Allegati:
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